
Se fossi in Grecia, al referendum voterei….
Il testo è il seguente; “Deve essere accettata la proposta sottoposta da Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale all’Eurogruppo del 25 giugno 2015, composta da due parti che insieme costituiscono la loro proposta complessiva?. Il primo documento è intitolato ‘Riforme per il completamento dell’attuale programma ed oltre’ ed il secodo ‘Analisi preliminare per la sostenibilità del debito'”.
Come spiega il Sole 24 ore: www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2015/06/FMI-controproposta-Grecia.pdf
le proposte comprendono la riforma dell’Iva e delle pensioni, la cancellazione dell’imposta una tantum del 12% sui profitti societari superiori ai 500mila euro, una nuova griglia salariale per la pubblica amministrazione e interventi per migliorare la riscossione delle tasse. I creditori avrebbero chiesto ad Atene di anticipare al 2022 l’innalzamento dell’età della pensione a 67 anni (o 62 anni e 40 di contributi): in origine, il premier greco Alexis Tsipras proponeva il 2036, lunedì invece aveva proposto il 2025. In cambio, i creditori accetterebbero un rinvio a fine 2019, invece che al 2017, dell’eliminazione della cosiddetta Ekas, un bonus per i pensionati più poveri. Quanto alla questione dell’aumento dell’Iva, i creditori rinunciano a chiedere di ridurre da tre a due le aliquote Iva. Tuttavia propongono di alzare dal 6 al 23% l’Iva per ristoranti e hotel – una richiesta difficile da accettare per un settore chiave dell’economia greca – e di lasciare al 13% quella per alimenti di base, energia e acqua e al 6% quella per medicine, libri e teatri. I creditori continuano inoltre ad insistere perché vengano abolite le riduzioni del 30% dell’Iva per le isole greche, un punto su cui il governo Tsipras – e in particolare il suo alleato nazionalista «Greci Indipendenti» – non è invece disposto a cedere. Inoltre, le istituzioni creditizie respingono l’idea avanzata da Atene di una sovrattassa del 12% sui profitti societari superiori a 500mila euro.
Sempre se l’offerta fosse accettata, i ministri delle finanze dell’eurozona potrebbero fare una dichiarazione per la quale un impegno già preso nel 2012, in cui si prendeva in considerazione una dilazione nel pagamento delle scadenze del debito, abbassamento dei tassi di interesse ed estensione di una moratoria sui pagamenti verso la zona euro sarebbe applicato dal prossimo ottobre.
Concretamente votare Sì (Nai, in greco) significa accettare la proposta in cambio dei nuovi prestiti di salvataggio alla Grecia (senza il consenso della controparte, comunque, che considera quella proposta scaduta). Votare No (Oxi), rifiutarle. Curiosità : sulla scheda del referendum prima compare il ‘No’ (posizione sostenuta dal Governo di Tzipras) e poi il ‘Sì’.